Sempre più nota tra i proprietari di cani e gatti, la Barf è una filosofia che mira a riportare alle origini il regime alimentare dei nostri amici a quattro zampe. Diffusasi agli inizi degli anni Novanta, l’alimentazione Barf si pone come una valida alternativa sia all’alimentazione industriale, rappresentata dalle classiche crocchette, che all’alimentazione di tipo casalingo.
Se stai cercando di capire se questo tipo di dieta è idonea per il tuo cane o gatto sei nel posto giusto!
Prosegui con la lettura di questo articolo per scoprire tutti i dettagli sulla dieta Barf.
Barf: cos’è e come nasce
Quando si parla di B.A.R.F. si fa riferimento a un acronimo che sta per “Biologically Appropriate Raw Food” oppure anche per “Bone And Raw Food“. In ogni caso, si tratta di una filosofia secondo la quale cani, gatti e altri animali carnivori debbano alimentarsi il più possibile con carne cruda, organi e ossa edibili.
Tale modo di pensare si contrappone fortemente a quelli che sono i prodotti industriali, in commercio sia sotto forma di cibo secco che di cibo umido; questi sono molto più semplici da reperire e anche da conservare, ma in alcuni casi presentano al loro interno delle sostanze poco salutari, le quali potrebbero portare gli animali a soffrire anche di problemi di salute più o meno importanti.
Infatti non tutte le aziende di pet food si impegnano per realizzare linee di prodotti realmente equilibrate e con materia prima di qualità.
La dieta Barf si propone, quindi, come una dieta appropriata per i nostri amici a quattro zampe, di tipo naturale e bilanciata nei suoi nutrienti. Nel dettaglio infatti, tale regime alimentare prevede che la razione di cibo da dare al cane o al gatto sia composta per l’80% di carne e ossa e per il 20% di altri ingredienti tritati insieme.
Sebbene queste siano le percentuali che in linea di principio si dovrebbero rispettare, in realtà le dosi devono essere valutate caso per caso e quindi variate a seconda del fabbisogno e delle necessità del singolo animale.
Da dove nasce la dieta Barf
La dieta Barf inizia a far parlare di sé nel 1993, con la pubblicazione del libro di un veterinario australiano, Ian Billinghurst. Già dal titolo (“Give your dog a bone“, ossia “dai un osso al tuo cane”) è possibile intuire quello che è il punto centrale del suo lavoro, ovvero il ritorno a un’alimentazione naturale e biologica per gli animali domestici, in quanto considerata più appropriata e benefica per la loro salute.
Dalla pubblicazione di questo libro, la dieta Barf ha assunto sempre maggiore notorietà, raccogliendo sostenitori in tutto il mondo e il consenso dei proprietari di cani e gatti. Tuttavia, se da un lato riscuote molti favori, dall’altro risultano esserci anche altrettanti pareri contrari, provenienti soprattutto dagli stessi veterinari.
Maggiori dettagli su questo aspetto nel paragrafo successivo.
Pro e contro della dieta Barf
Considerata un’alimentazione sana per alcuni e una moda rischiosa per altri, la Barf è al centro di tesi opposte e contrastanti.
Secondo coloro che sostengono questa filosofia, seguire un regime alimentare come quello naturale e incentrato sull’alimentazione “delle origini” permette all’animale di godere di numerosi benefici per la salute.
In particolare, così come osservato dal dottor Billinghurst, i cani e i gatti che vengono nutriti con la dieta Barf presentano meno problemi dentali, minori disfunzioni renali, una vista e un udito migliore; presentano inoltre un pelo più morbido e sano, un sistema immunitario più forte nonché una migliore funzionalità gastrointestinale.
Di contro invece, chi considera la Barf un regime rischioso pone l’attenzione soprattutto sull’utilizzo delle ossa, considerate da sempre come un elemento da evitare. Infatti, queste sono in grado di determinare nell’animale delle brutte fratture dentali, delle perforazioni dell’esofago e del tratto gastrointestinale nonché possono incastrarsi rovinosamente tra i denti.
Inoltre, è stato osservato che gli animali nutriti con la Barf presentano anche segni di ipertiroidismo, dovuti all’assunzione eccessiva di iodio presente nelle frattaglie che vengono somministrate.
Tuttavia, come vedremo, tutto sta nell’informarsi al meglio per essere davvero sicuri di dare ai nostri amici a quattro zampe un’alimentazione più sana rispetto a quella industriale.
Come funziona la dieta Barf
Come accennato nei paragrafi precedenti, ciò che contraddistingue la dieta Barf è l’utilizzo prevalente di carne cruda, che deve essere trattata in modo adeguato. In particolare si tratta per lo più di carne di manzo, agnello, pollo, ma anche carne di cavallo e perché no, del pesce, purché sia conservato a una temperatura di -20°C per almeno 7 giorni.
A questa si possono aggiungere poi anche uova crude e frattaglie, come il fegato, i polmoni, i reni, tutti alimenti ricchissimi di vitamine.
Si possono poi inserire una porzione di cereali, come riso, miglio, crusca, orzo, grano saraceno e segale, meglio se integrali e soprattutto una di verdura e frutta.
Carote, zucchine, insalata, sedano, piuttosto che mela, banana, mirtilli, sono solo alcuni dei vegetali che si possono utilizzare.
C’è una grande varietà di scelta, purché si evitino quegli alimenti che sappiamo essere pericolosi come l’avocado, la cipolla o le melanzane.
Seguendo la stagionalità dei prodotti, sarai sicuro di non sbagliare!
Un consiglio: frulla o fai bollire le verdure e poi schiacciale con una forchetta prima di metterle nella ciotola. Questo rompe le fibre di questi alimenti e li rende più assimilabili.
Per quanto riguarda le ossa, è fondamentale non darle mai cotte soprattutto perché si potrebbero rompere molto più facilmente e diventare pericolose.
Non eccedere nel dosaggio, suddividi bene le porzioni di ossa durante tutta la settimana per evitare ostruzioni intestinali e scegli bene anche che tipo di osso proporre al tuo cane a seconda di come e quanto mastica.
Prediligi, per esempio, ossa carnose, che siano grandi, spesse, che non possono essere ingoiate tutte in una volta ma impegneranno il cane nella masticazione, oppure le ossa più friabili come il collo di pollo o quelle più ricche di cartilagine.
Sotto il profilo delle porzioni, la dieta Barf cani prevede la somministrazione di una quantità di cibo pari al 3% del peso corporeo, ma occorre valutare bene quello che è lo stile di vita dell’animale e il suo stato di salute.
Infatti, se si tratta di un cane in sovrappeso, che non fa molto esercizio fisico, di un cane anziano o dal metabolismo basso, la dose di cibo dovrebbe essere del 2% – 2,5% del suo peso, mentre per cani dinamici che bruciano di più o vivono al freddo, la porzione sale al 4% del loro peso corporeo, fino ad arrivare al 7% per i cuccioli.
Ma per i gatti come funziona? Continua la lettura per saperne di più.
Dieta Barf per gatti
Per quanto attiene la dieta Barf gatti, occorre partire dal presupposto che questi sono animali predatori, che in origine si cibavano per lo più di piccoli rettili, di topi e uccellini.
Anche per i gatti quindi, l’alimentazione Barf si propone di rispettare la loro natura carnivora e prevede quindi l’utilizzo di carne cruda per esempio di pollo, tacchino, manzo, pesce, di frattaglie come cuore, fegatini di pollo, reni, polmoni, di ossa, soprattutto quelle di pollo sono le più indicate per i gatti, e di verdure e frutta come carote, piselli, mele, pere, mirtilli rossi e zucca.
In ogni caso, la dieta per i gatti dovrebbe essere costituita da 70 %di carne e interiora, 15% di grasso, 10% di ossa carnose; 5% di alimenti di origine vegetale.
Il tutto da adattare, ovviamente, alle specifiche necessità di un soggetto.
ATTENZIONE: queste sono indicazioni di base, se vuoi essere certo di offrire al tuo cane o gatto una dieta realmente adatta alle sue specifiche caratteristiche informati al meglio e rivolgiti ad un veterinario esperto in nutrizione.
Dieta Barf: conclusioni
Prima di procedere al cambiamento del regime alimentare del proprio animale domestico per abbracciare la filosofia Barf, occorre informarsi bene sulle caratteristiche nutrizionali e non solo della stessa.
Occorre, infatti, informarsi bene anche sull’adeguata conservazione e gestione degli alimenti, specie delle carni che essendo date a crudo devono essere correttamente maneggiate.
La carne presenta al suo interno dei batteri che potrebbero rivelarsi deleteri per la salute dell’animale e che quindi dovrebbero essere sempre eliminati mediante un’adeguata battitura in freezer.
Informati, poi, al meglio su come strutturare la dieta più adatta al tuo cane o al tuo gatto!
Rivolgerti ad un veterinario nutrizionista ti sarà di grande aiuto per muovere i primi passi ma se vuoi già da ora approfondire l’argomento, ti consiglio due letture molto interessanti:
Ma ora dicci, cosa ne pensi di questo stile alimentare? Lo conoscevi? L’hai già provato?
Raccontaci la tua esperienza, scrivendo nei commenti!
2 risposte
Ne ho sentito parlare tanto ma non l’ho mai provato perchè non saprei come fare. Non ho un veterinario nutrizionista ma mi piacerebbe provare a cambiare l’alimentazione dei miei due cani (una meticcia mix maremmano di 8 anni ed un border collie trovatello di 5 anni).
Ciao Katia! Se desideri, possiamo indicarti, a titolo completamente gratuito, il nominativo di un nutrizionista valido a cui rivolgerti!
Facci sapere, scrivendoci ad [email protected] e saremo solo felici di aiutarti!